Regia: Ben Stiller
Anno: 2013
Puro reportage di visioni dinamiche, I sogni segreti di Walter Mitty racconta un Ben Stiller sognatore che ci accompagna lungo il cammino che mette da parte l’immaginazione per trasformarla in realtà.
Walter Mitty, editor fotografico della famosa rivista americana Life, vive una vita semplice e monotona che prende vita solo per mezzo della sua immaginazione. Tuttavia, possibilitato a sognare unicamente grazie ad essa, egli non riesce a viverne davvero nella realtà. L’arrivo dei negativi del famoso fotografo Sean O’Connell per l’ultimo numero della rivista segnerà l’inizio della sua avventura: il numero 25 sarà la sua incognita. Accanto a lui ci sarà ancora la sua immaginazione che, tramite il pensiero della collega Cheryl Melhoff di cui Walter è segretamente innamorato, farà da carburante per la sua riluttante impresa che finalmente gli permetterà di godere dei suoi spettacolari sogni.
Ben Stiller, al suo quinto film da regista, decide di impacchettare per un pò la sua solita commedia amplificata e di tuffarsi in un mondo più complesso dove la morale ha il suo posto d’onore. Tratto dal racconto di James Thurber del 1939, il film raccontato e interpretato da Stiller ha un impatto sicuramente positivo sul pubblico poichè porta con sè significati propri di ognuno e probabilmente anche insegnamenti necessari. Nella sua versione, ci troviamo di fronte un Walter Mitty contemporaneo, una persona come tante; nel corso della narrazione, che si potrebbe definire descrittiva visto che è la scenografia che funge da occhio onnisciente della storia, il protagonista troverà la forza di distinguersi da tutti gli altri strappando la sua maschera di eterno sognatore e vivendo sulla sua pelle le stesse fantasie che solo nella sua mente riusciva per poco a toccare. Ben Stiller si mostra interprete fondamentale di questo personaggio, incalzante e totalmente rivisitato, che gli calza a pennello. Trasmettitore incessante di emozioni, è capace di coinvolgere gli spettatori anche attraverso lo sguardo. Al suo fianco, saltano all’occhio sicuramente gli importanti camei di Shirley MacLaine e Sean Penn, rispettivamente madre e omonimo fotografo O’Connell. I due accompagnano il protagonista lungo il suo viaggio, l’una attraverso l’amore materno e l’altro affascinato dalla capacità di Mitty di captare l‘emozione nelle sue foto. Inoltre, quale musa e sogno d’amore di Walter, troviamo una castana Kristen Wiig che conduce silenziosamente la storia al suo svolgimento.
I sogni segreti di Walter Mitty, originalmente The secret life of Walter Mitty, inonda la mente di riflessioni, ricama un orlo di pensieri nel pubblico che, sognatore o no che sia, ammette di riconoscersi nella vita del personaggio principale. Questa storia mostra due Walter diversi, due fasi del suo essere: una soggiogata dalla paura, l’altra dalla libertà. Il protagonista iniziale si presenta stanco, ordinario, intimorito dalla vita stessa e prendendo per poco un treno destinazione libertà solo grazie alla sua infinita immaginazione. Le fantasie di Walter, non a caso, riguardano combattimenti eroici, forze sovrannaturali, situazioni irreali: chiari sintomi di necessità di carattere, di coraggio e soprattutto di libertà. L’uomo che vediamo a metà pellicola è cambiato, ha sconfitto la paura dell’impossibile e, con quel pizzico di immaginazione che non guasta, ha plasmato se stesso nella sua realtà. Ora percorre paesaggi mozzafiato, trionfa sui pericoli e, incredulo ai suoi occhi glaciali, raggiunge la meta.
Questo film non insegna che per vivere bisogna smettere di sognare, ci mostra che si può vivere quello che si sogna. E ce lo fa capire tramite dialoghi azzeccati (alcune volte carenti), ma in particolare tramite scenografie che ricordano il concetto del genio e sublime romantico, dove i paesaggi sono il sublime e Walter Mitty il genio.
A volte, basta solamente smettere per un pò di immaginare e provare a vivere per arrivare a destinazione, come la madre di Walter fa intendere più tardi. Ma non occorre raggiungere il finale troppo frettolosamente, visto che a volte può trovarsi più vicino di quanto si pensi. L’incognita di Walter era sotto il suo naso, ma per viverne davvero il significato ha dovuto compiere un lungo viaggio, per il quale sarà ricompensato nell’epilogo.
Walter Mitty diventa un’icona, un modello da seguire. In molti lo hanno paragonato a Forrest Gump, mitico personaggio di Winston Groom riadattato al cinema da Robert Zemeckis nel 1994, probabilmente per il tema comune del viaggio, ma non si possono totalmente dichiarare identici, bensì ognuno interpreta un ruolo fondamentale nella schiera di personaggi indimenticabili della storia del cinema. Entrambi accompagnati da due colonne sonore perfette.
Questo film è una dolce medicina contro la noia. E’ la canzone preferita dei sognatori, e un’affascinante melodia per gli altri.
Chiunque vorrebbe conoscere i Sogni proibiti di Walter Mitty e, come lui, provare a vivere i propri.