Regia : Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte
Anno : 2012
Come evadere dopo una giornata di lavoro, come prendere una pausa dal caos cittadino e dalla frenetica vita parigina ? Non c’è nulla di meglio che una tranquilla cena tra amici e familiari…o almeno così doveva essere per Vincent.
Il nostro protagonista si sta infatti recando, ignaro di ciò che lo aspetta,a cena da sua sorella. Forse era meglio per lui ascoltare la sua voce interiore – modalità Amelie Poulain (Il favoloso mondo di Amélie, 2001, Jean-Pierre Jeunet ) – : ogni strada attraversata dal protagonista per arrivare a destinazione nasconde dietro il suo nome una storia finita male : martiri, persone uccise o comunque destinate ad un infelice progetto di vita, insomma nessun buon segno.
L’incipit della pellicola è l’unico esterno, per un film che si svolgerà totalmente all’interno dell’appartamento della coppia Elisabeth (Valérie Benguigui) e Pierre (Charles Berling), quasi come fosse una scena teatrale. D’altronde non poteva essere diversamente visto che il film è proprio un adattamento dell’omonima pièce teatrale degli stessi due autori Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte.
Gli attori devono quindi reggere l’attenzione del pubblico, che per quanto non sia presente, attende sempre e comunque un colpo di scena. E si puo’ dire che gli interpreti sono ben riusciti nello scopo : i dialoghi sono stimolanti e non scimmiottano nessuna commedia americana dalle facili e grandi risate, il film rimane molto comico, ma su un livello elevato.
Per quanto il confronto con Carnage di Roman Polański (2011) sia immediato, la tensione che contraddistingue i quattro personaggi dell’opera di Polanski non è la stessa del film francese, che alla fine si rivela comunque una tensione evolutiva. « Carnage : mais pour rire » . (Carnage : ma per ridere ; come ha titolato Le monde nella sua critica).
Sarà un semplice prénom, la scelta del nome del bambino che stanno per avere Vincent (Patrick Bruel), e la moglie Anna (Judith El Zein), che farà esplodere la cena: genererà il tumulto e farà emergere storie sepolte negli anni, segreti, nuovi intrighi, cose mai dette.
Con il pretesto di un nome-scalpore, gli svisceramenti dei personaggi, porteranno alla luce le scomode verità che nessuna aveva il coraggio di condividere, nonostante il velo di un’amicizia che dura negli anni e una famiglia unita, per far prendere atto ad ognuno di loro della realtà che troppo spesso si preferisce celare sotto una cena etnica, del buon vino e qualche discorso intellettuale. Perfino Claude (Guillaume De Tonquédec), amico di infanzia della famiglia, solitamente taciturno a proposito dei suoi affari personali, ariverà ad una scioccante confessione.
Il battibecco nell’appartamento è valso anche l’attribuzione di diversi premi César 2013: Migliore attore non protagonista (Guillaume de Tonquédec), Migliore attrice non protagonista (Valérie Benguigui), Candidato per il miglior attore (Patrick Bruel); nonché la candidatura per il miglior film e per il migliore adattamento.
Il film ha inoltre aperto il French Film Festival negli Stati Uniti, il 6 giugno, e in Italia il Festival dei Film Francesi, la speciale rassegna di film d’oltralpe che saranno proiettati per tutto il mese di giugno, in varie sale UCI.
Oltre al film originale, in Italia arriverà ben presto (verrà girato a settembre), il remake della regista Francesca Archibugi, scritto insieme a Francesco Piccolo: Il nome.
Da vedere: per passare un momento divertente ma stuzzicante, per contemplare il gioco degli attori come se foste a teatro, per scoprire il famoso nome. E poi, una sera, al posto di andare a cena dai vostri amici e familiari… forse è meglio vedersi un film.