Regia: Adam Shankman
Anno: 2012
“Quest’uomo sputa fuori tre cose: sesso, musica detestabile e… sesso!”
Rock of ages è ambientato in una affascinante Los Angeles roccheggiante di fine anni ottanta e ha come protagonista una giovane ragazza di provincia di nome Sherry (Julianne Hough), trasferitasi nella grande città in cerca di fortuna, cambiamenti, e grande amore. Qui Sherry incontra Drew Boley (Diego Boneta), giovane e talentuosa promessa del rock che la introduce nel gruppo del Bourbon Club, un tempo scenario dei più famosi concerti. Il sogno di entrambi è quello di incontrare il grande dio del rock (odiato e amato da molti) Stacee Jaxx (Tom Cruise) e di entrare con lui a far parte della storia della musica.
Ancora una volta Adam Shankman riesce a stupirci proponendo una grande novità nel mondo del musical, e quindi mostrando al proprio pubblico il periodo musicale degli anni ottanta come nessuno prima era mai riuscito. D’altronde,come si suol dire, buon sangue non mente. Shankman ci aveva già sorpreso con un musical capolavoro come Hairspray nel 2007, spopolando come il migliore remake di Grasso è bello (John Waters, 1988).
Ed è proprio rispetto ad Hairspray che saltano all’occhio le note tipiche del regista: tra queste sicuramente la scelta di una soundtrack ricercata, che scarta ogni possibilità di banalità e sceglie dei brani dal repertorio del rock anni ’80 (Guns ‘n Roses, Poison, Journey e tanti altri) escludendo i classici e noiosi tormentoni.
Anche la sceneggiatura e la selezione dei costumi sono evidentemente il risultato di uno studio attento del periodo e non lasciano trasparire nessuna caduta di stile né alcuna allusione alla Los Angeles odierna, evitando anche di trasformare il musical nella classica commediola americana.
Sempre nel grande stile di Shankman rientra la scelta di un cast d’eccezione che, da una parte, vede le famose vecchie glorie del cinema statunitense (primo fra tutti Tom Cruise, che stupisce il pubblico con una interpretazione impeccabile della rock star Stacee Jaxx, ma anche Katherine Zeta-Jones, Alec Baldwin, Paul Giamatti, Malin Akerman, Russel Brand e la cantante Mary J Blige), dall’altra, nuove promesse quali i due protagonisti Diego Boneta (cantante e attore messicano già famoso grazie a ruoli secondari in serie tv e film precedenti) e Julianne Houg (giovane promessa della danza emersa nel reality show americano Ballando con le stelle).
Anche dal punto di vista tecnico-formale emergono molti aspetti positivi: le inquadrature e la fotografia non risultano mai banali, ed è proprio grazie a queste che il regista riesce ad immortalare quei momenti del film che costituiscono le classiche immagini rappresentative della pellicola: impossibile non ricordare la comparsa di Stacee Jaxx sul palco del Bourbon Club nella famosa inquadratura di spalle, scelta per altro anche per il trailer italiano. Ottima la scelta delle luci e dei colori, sempre molto attente al setting degli anni ’80.
Unica nota dolente, forse, risulta essere la trama del film, che vuole raccontare una storia inconsistente che ci riporta quasi ad un teen drama di qualche anno fa, vuoto in parte colmato dalle scelte scenografiche, coerenti con l’argomento e il periodo scelto come sfondo, dai costumi, ben selezionati e non scontati e, ovviamente, dal grande cast.
Insomma, il film è assolutamente da vedere, proprio perché grazie all’ottima interpretazione degli attori e ad una spiccata, ricercata ma esilarante autoironia nei dialoghi riesce a rievocare un periodo storico e musicale che prima era stato dovutamente omaggiato da pochi, se non da nessun’altro.