(500) giorni insieme (500) Days of Summer, Marc Webb, 2009) è una delicata e brillante commedia romantica che parla di amore, desiderio e insicurezze. Non è una storia romantica, ma una favola che termina malinconica ma al tempo stesso speranzosa. Un ottimo primo lavoro del regista esordiente Marc Webb.
Sicuramente non si può parlare di trama originale o mai vista, ma la novità sta nel modo divertente in cui è raccontata e nello sbalzo continuo tra i diversi giorni con racchiudono la sinossi.
La nota più originale del film è sicuramente data dalla colonna sonora, non tanto dalla vera e propria selezione musicale, ma dal modo di ascolto.
La maggior parte dei suoni presenti sono diegetici, ovvero appartengono tutti alla dimensione reale del film. Le musiche non sono un sottofondo finto che solo lo spettatore può ascoltare, ma sono sonorità condivise con i protagonisti della pellicola: tutte le canzoni sono vissute ed ascoltate direttamente dai personaggi e proprio i loro strumenti di vita (radio, lettori musicale, cd) sono la sorgente sonora.
Questa è la prima particolarità assoluta del film; la musica non è stata scelta per ampliare e accompagnare le scene, ma è stata selezionata per vivere insieme ad esse.
E inevitabilmente la selezione è ricaduta su un misto di classici intramontabili, come gli Smiths, e composizioni originali, ad esempio A story of boy meets girl del compositore Mychael Danna. Ogni musica, poiché scelta e sperimentata dagli stessi protagonisti, riflette l’umore del viaggio amoroso.
Troviamo un’incursione, in due momenti diversi e ben distinti, della cantautrice russa Regina Spektor.
Il primo brano, Us, con la frenesia dei pianoforti e dei violini è una perfetta descrizione del carattere di Sole (Zooey Deschanel), così come dell’avanzare irregolare dei tempi di narrazione.
Hero invece arriva più tardi e quindi incornicia la tristezza e la malinconia che prova invece Tom (Joseph Gordon-Levitt), caduto nel vortice emozionale di Sole ed innamoratosene senza una via d’uscita.
Punto centrale della colonna sonora sono gli Smiths che, oltre alle loro splendide composizioni, hanno il ruolo importante di creare un feeling tra i due personaggi. L’affinità tra i due nasce proprio grazie ad un’uguaglianza tra i gusti musicali e gli Smiths sono i primi ad essere citati.
There is a light that never goes out diventa il brano simbolo dell’amore di Tom; prima amato perchè le ricorda le fattezze della sua bella, poi odiato per lo stesso motivo. Indimenticabile anche il leggendario Please, please, please, let me get what I want che, come tocco di classe, il regista inserisce nella compilation della colonna sonora anche nella versione cover di She & Him (gruppo in cui solista è proprio Zooey Deschanel).
Piacevole e divertente anche la canzone Bad Kids dei Black Lips che, con il loro strampalato garage rock, rallegrano il film donando movimento all’amore vissuto ma non corrisposto.
All’opposto, morbida e rilassante, risulta There goes the fear dei Doves. La contrapposizione tra questi due brani, quasi uno successivo all’altro, rendono alla perfezione l’idea tormentata e romantica della storia: una montagna russa di emozioni positive e negative che entrambi vivono e con cui lo spettatore si ritrova a fare i conti.
Un’altra contrapposizione si trova nelle tracce successive; si inizia con un divertente salto negli anni ’80 con i Hall & Oates per poi tornare immediatamente ai giorni nostri con la travolgente ed appassionante Sweet Dispostion dei Temper Trap. Quelqu’un m’a dit di Carla Bruni risuona invece nella radio dell’auto quasi inconsapevolmente, ma le sue indistinte note malinconiche segnano l’inizio della fine della storia, riflettendo la tristezza di lui e la consapevolezza di lei. Ci si riprende inevitabilmente ma con una lenta calma, suonata dalle note di Mushaboom di Feist. Segue ancora classe e malinconia con un pezzo d’eccellenza del duo Simon & Garfunkel.
Energici e allegri i brani Vagabond e She’s got you high che segnano la fine del racconto e racchiudono una lenta guarigione e una lieve felicità che ancora deve esplodere.
Here comes your man, la chiusa del film, è solare e gioiosa, lasciando trapelare un lieto fine speranzoso e sorridente, anche se diverso dall’immaginario comune.
C’è da dire che il regista, Marc Webb inizia la sua carriera come direttore di videoclip musicale e quindi, inevitabilmente, la selezione non poteva che essere accurata e appropriata alla trama ballerina.
Tutta la compilation è una carrellata di pezzi di classe e vecchie perle storiche scelte, inesorabilmente, da una mano esperta.
1. A Story of Boy Meets Girl – Mychael Danna & Rob Simonsen
2. Us – Regina Spektor
3. There Is A Light That Never Goes Out – The Smiths
4. Bad Kids – Black Lips
5. Please, Please, Please Let Me Get What I Want – The Smiths
6. There Goes The Fear – Doves
7. You Make My Dreams – Hall & Oates
8. Sweet Disposition – Temper Trap
9. Quelqu’un M’a Dit – Carla Bruni
10. Mushaboom – Feist
11. Hero – Regina Spektor
12. Bookends – Simon & Garfunkel
13. Vagabond – Wolfmother
14. She’s Got You High – Mumm-Ra
15. Here Comes Your Man – Meaghan Smith
16. Please, Please, Please Let Me Get What I Want – She & Him